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Sanzioni GDPR: cosa sapere su procedimenti e sanzioni per privacy

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AUTORE: Alessia Antonia D'Alessio
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Sanzioni GDPR: cosa sapere su procedimenti e sanzioni per privacy

Il GDPR prevede sanzioni fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato annuo in caso di violazioni nella gestione dei dati personali. Il Garante Privacy può intervenire con provvedimenti correttivi, ordinanze-ingiunzione e procedimenti sanzionatori formali.

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Il sistema sanzionatorio in materia di privacy si fonda su tre pilastri normativi: il Regolamento generale sulla protezione dei dati (Regolamento UE 2016/679, noto come GDPR), il Codice Privacy italiano (D.lgs. 196/2003, come modificato dal D.lgs. 101/2018), e infine il Regolamento n. 1/2019 del Garante per la protezione dei dati personali, che definisce le modalità ispettive e le procedure sanzionatorie.

Questo complesso normativo attribuisce al Garante poteri ampi per intervenire, accertare violazioni e irrogare sanzioni. L’obiettivo è duplice: da un lato assicurare la conformità delle organizzazioni agli obblighi di legge; dall’altro, tutelare in modo effettivo i diritti e le libertà fondamentali degli interessati, ossia dei soggetti a cui i dati si riferiscono.

Indice dell’articolo

  1. Tipologie di sanzioni previste dal GDPR
  2. Le sanzioni amministrative: criteri e importi
  3. Quando si applicano le sanzioni penali
  4. Il procedimento sanzionatorio del Garante
  5. Danni risarcibili da violazione della privacy
  6. FAQ tecniche

 

Tipologie di sanzioni previste dal GDPR

Le violazioni del GDPR possono portare a conseguenze significative. La normativa distingue tra sanzioni amministrative, che sono le più comuni, e sanzioni penali, applicabili solo in casi eccezionali previsti dalla normativa nazionale. A queste si aggiungono i cosiddetti provvedimenti correttivi, che hanno finalità ripristinatorie o inibitorie.

Le sanzioni amministrative consistono in multe pecuniarie proporzionate alla gravità della violazione e possono raggiungere importi molto elevati. Le sanzioni penali, invece, sono previste dal Codice Privacy per condotte particolarmente gravi, come l’illecita comunicazione o diffusione dei dati. Infine, i provvedimenti correttivi possono includere ammonimenti, ordini di limitazione del trattamento o la cancellazione dei dati raccolti in modo illecito.

Cosa si intende con “provvedimenti”?

Provvedimenti: Sono atti amministrativi adottati dal Garante nell’esercizio dei suoi poteri di controllo e di intervento. Hanno una natura e finalità più ampie e variegate rispetto alle sanzioni. I provvedimenti possono essere di diverso tipo e mirano a:

  • Correggere violazioni: Imporre al titolare o al responsabile del trattamento di conformarsi alla normativa (es. blocco o limitazione del trattamento, cancellazione di dati).
  • Fornire indicazioni e prescrizioni: Dettare regole tecniche o organizzative da adottare per garantire la sicurezza e la protezione dei dati.
  • Autorizzare trattamenti: In specifiche circostanze previste dalla legge o dal GDPR.
  • Emettere pareri e linee guida: Fornire interpretazioni e orientamenti sull’applicazione della normativa.
  • Avviare procedimenti: Dare impulso all’attività istruttoria per verificare l’osservanza della legge.

 

Le sanzioni amministrative: criteri e importi

L’articolo 83 del GDPR prevede un sistema sanzionatorio flessibile ma severo, basato su un principio di proporzionalità e dissuasività. In altre parole, le multe devono essere abbastanza elevate da scoraggiare comportamenti non conformi, ma anche commisurate alla gravità del caso concreto.

Il Regolamento individua due livelli di sanzione pecuniaria:

Primo livello: fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato annuo globale

Questo livello si applica a violazioni considerate “meno gravi”, come ad esempio:

  • Inosservanza dei principi di privacy by design e by default (art. 25)

  • Inadempienze da parte del responsabile del trattamento (art. 28)

  • Mancata tenuta del registro delle attività di trattamento (art. 30)

  • Omessa designazione del Data Protection Officer (DPO), quando obbligatoria (art. 37)

 

Secondo livello: fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato

Riservato ai casi di maggiore gravità, questo livello sanziona:

  • Violazioni dei principi fondamentali del trattamento (liceità, minimizzazione, limitazione della conservazione – art. 5)

  • Trattamento dei dati senza base giuridica valida (art. 6)

  • Raccolta di consenso non valido o ottenuto in modo scorretto (art. 7)

  • Uso illecito di dati particolari o giudiziari senza adeguate garanzie (artt. 9 e 10)

Va ricordato che in caso di più violazioni, il Garante può applicare una sanzione unica ma calibrata sull’infrazione più grave.

 


 

Quando si applicano le sanzioni penali per violazione della privacy

Il Codice Privacy, nel rispetto dei limiti del GDPR, mantiene alcune disposizioni di natura penale. Le fattispecie rilevanti sono circoscritte e riguardano condotte fraudolente o lesive della riservatezza al punto da configurare veri e propri reati.

Tra i reati più gravi troviamo:

  • Trattamento illecito di dati personali (art. 167 Codice Privacy)

  • Comunicazione e diffusione illecita (art. 168)

  • Falsità nelle dichiarazioni al Garante (art. 168-bis)

In questi casi si può incorrere in reclusione o multe penali, con procedimenti gestiti dalla magistratura ordinaria e non più solo dall’Autorità Garante.


Il procedimento sanzionatorio del Garante

Il procedimento con cui il Garante Privacy accerta una violazione e applica una sanzione si articola in più fasi, disciplinate dal proprio regolamento interno.

Come si avvia il procedimento?

Il procedimento può nascere:

  • D’ufficio, nell’ambito di ispezioni o attività di controllo programmate

  • A seguito di segnalazioni (anche anonime) o reclami da parte degli interessati

  • In seguito a notifiche di violazione (data breach) da parte del titolare

Dopo l’avvio, il Garante conduce un’istruttoria, acquisendo documentazione, sentendo le parti e valutando le misure adottate dal titolare o dal responsabile del trattamento.

dentificare correttamente il punto di contatto all’interno dell’organizzazione.

Gli esiti possibili

L’istruttoria può concludersi con:

  • Archiviazione, se non emerge alcuna violazione

  • Provvedimenti correttivi, come ammonimenti, ordini di rettifica, limitazioni al trattamento, sospensioni

  • Ordinanza-ingiunzione, che impone il pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria

Il provvedimento viene pubblicato sul sito del Garante, anche se contiene dati personali, ed è indicizzato dai motori di ricerca per almeno due anni.

Difesa e opposizione

Il soggetto sanzionato ha facoltà di:

  • Presentare memorie difensive durante il procedimento

  • Chiedere la rateizzazione del pagamento della sanzione

  • Opporsi al provvedimento mediante ricorso al Tribunale ordinario entro i termini di legge


 

Conclusione

Le sanzioni GDPR rappresentano uno strumento fondamentale per garantire il rispetto della privacy e il corretto trattamento dei dati personali. Le imprese e i professionisti devono quindi adottare misure tecniche e organizzative adeguate, aggiornare costantemente i propri processi e, quando necessario, farsi assistere da esperti in materia di protezione dei dati.

Lo Studio Legally supporta aziende, enti e professionisti nella valutazione del rischio privacy, nella gestione dei procedimenti davanti al Garante e nell’attuazione di un sistema di governance conforme al GDPR.

FAQ | Sanzioni Privacy e GDPR

Quali sono le sanzioni previste dal GDPR?

Il GDPR prevede sanzioni amministrative fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato globale, a seconda della gravità della violazione. A livello nazionale, si possono applicare anche sanzioni penali o provvedimenti correttivi.

Quali sono i tre tipi di sanzioni?
  • Sanzioni amministrative: multe pecuniarie progressive in base alla gravità della violazione

  • Sanzioni penali: previste dal Codice Privacy per le violazioni più gravi

  • Provvedimenti correttivi: ammonimenti, avvertimenti, limitazioni, ordini di cancellazione o rettifica dei dati

Quanti livelli di sanzioni GDPR ci sono?
  • Livello base: fino a 10 milioni di euro o il 2% del fatturato annuo

  • Livello aggravato: fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato annuo
    Il livello dipende dalla natura e gravità della violazione, secondo i criteri indicati all’art. 83 GDPR.

Quali danni da violazione della privacy sono risarcibili?

Oltre alla sanzione pubblica, il titolare può essere chiamato a risarcire i danni subiti dagli interessati a causa del trattamento illecito. Il GDPR riconosce infatti il diritto al risarcimento del danno materiale o immateriale (art. 82), includendo ad esempio:

  • Danni reputazionali

  • Perdite economiche

  • Stress o sofferenza psicologica

  • Furto d’identità

  • Discriminazione o esclusione sociale

È l’interessato, tuttavia, a dover dimostrare il danno e il nesso causale tra la violazione e il pregiudizio subito.

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