Societario e operazioni straordinarie​

Impugnazione delibere del Consiglio di Amministrazione

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AUTORE: Michele Caramel
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Impugnazione delibera del Consiglio di Amministrazione: come e quando è possibile

Quando una delibera del CDA può essere annullata? Una guida chiara e aggiornata per tutelare i tuoi diritti societari.

impugnare delibera del consiglio della societa

L’impugnazione delle delibere del Consiglio di Amministrazione rappresenta uno strumento essenziale di tutela per garantire una gestione societaria trasparente e conforme alla legge. Non si tratta solo di diritti teorici: comprendere chi può agire, entro quali termini e in presenza di quali vizi è cruciale per imprese, amministratori e professionisti che intendano prevenire o rispondere a possibili contenziosi interni.

  • Le delibere del CDA possono essere impugnate se violano la legge, lo statuto o sono viziate da conflitto di interessi.
  • Possono agire: amministratori assenti o dissenzienti, collegio sindacale, e in alcuni casi i soci.
  • Termine ordinario: 90 giorni. In caso di nullità assoluta, l’azione è imprescrittibile.
  • Il ricorso è di competenza del Tribunale delle imprese e richiede un pregiudizio concreto.
  • Prevenire è possibile: trasparenza, corretta verbalizzazione e confronto con professionisti.

Indice dell’articolo

Cos’è una delibera del CDA e perché può essere impugnata

Le delibere del Consiglio di Amministrazione (CDA) sono gli atti con cui si formalizzano le decisioni prese dall’organo amministrativo della società. Queste decisioni possono riguardare aspetti fondamentali della gestione ordinaria o straordinaria dell’impresa: dall’approvazione del bilancio, all’attribuzione di deleghe operative, fino alla stipula di contratti rilevanti.

Motivi di impugnazione Una delibera può essere impugnata quando:

  • Viola norme di legge (es. decisioni su materie riservate all’assemblea dei soci);
  • Contrasta con lo statuto societario;
  • Presenta vizi di forma (es. difetti nella convocazione);
  • È adottata in conflitto d’interessi o con abuso di potere.

Per il rinvio operato dall’art. 2388 c.c. agli artt. 2377 e 2378 cc.c., le deliberazioni assunte contrariamente alla legge o allo statuto sono assoggettate al regime dell’annullabilità, potendo essere fatte valere solo dai soggetti che l’articolo individua.

Per un diverso orientamento, il rinvio alla disciplina prevista per le delibere assembleari permetterebbe di distinguere tra annullabilità e nullità. Nel caso della nullità, il giudice potrebbe dichiararla anche d’ufficio entro 3 anni dall’iscrizione o deposito della delibera al registro delle imprese, oppure dalla trascrizione nel libro delle adunanze.


 

Chi può impugnare una delibera del CDA

Non tutti i soggetti legati alla società possono impugnare una delibera del CDA. La legittimazione è ristretta a precise categorie previste dal legislatore, al fine di evitare abusi e garantire certezza alle deliberazioni.

Soggetti legittimati

  • Amministratori assenti o dissenzienti: possono impugnare se non hanno partecipato alla deliberazione o hanno espresso voto contrario.
  • Collegio sindacale: ha il potere di agire quando la delibera presenta profili di illegittimità o rischia di compromettere l’equilibrio della gestione societaria.
  • Soci: solo nel caso in cui si ritiene che la delibera leda i propri diritti connessi alla qualità di socio.

 

Il ruolo della “Lesione diretta dei diritti”

Il socio può impugnare una delibera se questa incide direttamente sui suoi diritti soggettivi. Non è sufficiente un danno indiretto al patrimonio sociale. La giurisprudenza è chiara nel richiedere una lesione immediata e personale. È il caso, ad esempio, di una delibera che esclude un socio da un aumento di capitale senza motivazione, oppure più in generale quando la delibera modifica o sopprime diritti attribuiti ai singoli soci dalla legge o dallo statuto.

Esempi di delibere impugnabili dal socio:

  • Esclusione illecita del socio;
  • Errata valutazione della liquidazione delle quote;
  • Aumento di capitale volto a diluire la partecipazione di minoranza.

Esempi di delibere non impugnabili dal socio:

  • Scelte gestionali che danneggiano il patrimonio sociale ma non direttamente il socio;
  • Errori che non ledono un diritto soggettivo ma solo l’interesse generale alla buona gestione.


 

Entro quanto tempo va proposta l’impugnazione

Il termine è uno degli elementi più critici per valutare la praticabilità di un’azione.

Tempistiche

  • 90 giorni: termine ordinario per proporre l’impugnazione, decorrenti dalla data della deliberazione o dalla sua conoscenza.

Esecuzione della delibera
Se la delibera è già stata eseguita, l’impugnazione non è più ammissibile. Tuttavia, può essere richiesto il risarcimento del danno da parte di chi ne ha subito un pregiudizio.


 

Il procedimento giudiziario

L’impugnazione è un vero e proprio giudizio civile da proporre davanti al Tribunale delle Imprese. L’onere della prova grava su chi agisce.

Fasi principali

  1. Atto di citazione: con indicazione della delibera impugnata, motivi e prova del pregiudizio.
  2. Istruttoria: il giudice può acquisire verbali, convocazioni e sentire i testimoni.
  3. Provvedimento: la sentenza può annullare la delibera, disporre la sospensione o rigettare la domanda.

Sospensione cautelare
Chi impugna può chiedere la sospensione della delibera con ricorso contestuale al deposito dell’atto di citazione. Il presidente del tribunale valuta l’urgenza e il pregiudizio e, in caso di esito favorevole, la concede con decreto motivato fissando contestualmente un’udienza per la conferma, la modifica o la revoca.

Onere della prova
Chi impugna deve provare:

  • Il vizio della delibera;
  • Il possesso della qualifica che lo legittima ad impugnare (es. il mantenimento della partecipazione per i soci, la qualifica di amministratore o, per diverso orientamento, quanto meno l’interesse ad impugnare per l’amministratore)

Conciliazione
Il giudice può favorire una conciliazione tra le parti, suggerendo modifiche alla delibera.


 

Consigli pratici per l’impugnazione

Un’impugnazione efficace inizia molto prima del tribunale. Richiede strategia, preparazione e supporto professionale.

Cosa fare in concreto

  • Chiedere una consulenza legale specialistica, per valutare la reale possibilità di successo e l’alternativa più utile tra annullamento e azione di responsabilità;
  • Raccogliere tutta la documentazione disponibile, come verbali, convocazioni, corrispondenza e atti societari;
  • Valutare bene costi e benefici dell’azione legale, inclusa la possibilità che la società sani la delibera prima della decisione del giudice.

Consigli di prevenzione per il CdA

Per ridurre il rischio di contenzioso, il Consiglio di Amministrazione deve curare con attenzione la governance, la trasparenza e il rispetto formale delle procedure.

Azioni preventive fondamentali

Una governance societaria solida non solo rafforza l’affidabilità dell’impresa, ma riduce le possibilità che una delibera sia impugnata. Questo richiede attenzione su più fronti:

  • Aggiornare periodicamente lo statuto e i regolamenti interni;
  • Garantire che le convocazioni siano chiare, complete e trasmesse nei termini previsti;
  • Verbalizzare in modo accurato e dettagliato le riunioni del CDA;
  • Formare gli amministratori su obblighi legali, doveri fiduciari e gestione dei conflitti di interesse;
  • Rispettare tutte le scadenze formali, in particolare quelle relative al bilancio;
  • Attivare controlli interni trasparenti e strutture organizzative adeguate.

Solo con un approccio sistematico è possibile prevenire contestazioni e dimostrare, anche in sede giudiziale, l’effettivo rispetto della legalità societaria.

 


 

FAQ | Impugnazione delibera del CdA

1. Posso impugnare uan delibera se non ero d’accordo?

Solo se la decisione è contraria alla legge, allo statuto o è viziata da gravi irregolarità. Il dissenso da solo non è sufficiente.

2. Quando l’impugnazione è inammissinbile

Ci sono diverse situazioni in cui un’azione può essere dichiarata inammissibile:

  • Proposta da soggetto non legittimato;
  • Fuori dai termini di legge;
  • Mancanza di interesse concreto e attuale;
3. Cosa succede se la delibera è annullata?

Gli effetti della decisione vengono meno. Se già eseguita, si valuta il risarcimento.


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