Amministrativo e appalti​

La digitalizzazione degli appalti pubblici – Legal Overview

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AUTORE: Rosalba Colasuonno
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Digitalizzazione degli appalti pubblici in Italia – Legal Overview

Quali sono gli elementi fondamentali della digitalizzazione degli appalti pubblici Italia? Come è cambiato il contesto normativo negli ultimi anni?

Digitalizzazione Appalti Pubblici e Privati

 

Dal 1° gennaio 2024, il panorama degli appalti in Italia ha subito una trasformazione radicale: la digitalizzazione è diventata un obbligo per tutte le fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici, al di sopra e al di sotto delle soglie di rilevanza europea. Questa “rivoluzione digitale” segna un passo epocale verso l’abbandono della carta, promettendo procedure più trasparenti, rapide ed efficienti. Ma cosa comporta realmente questa transizione per gli operatori economici e le stazioni appaltanti? Questo articolo esplorerà le implicazioni e le opportunità di questo cambiamento, con un focus sulle sfide operative e legali, le tecnologie emergenti e le migliori pratiche per navigare con successo nel nuovo ecosistema digitale.

Indice dell’articolo

L’Ecosistema digitale degli appalti pubblici

La digitalizzazione degli appalti pubblici si fonda su un Ecosistema Nazionale di Approvvigionamento Digitale interconnesso, gestito principalmente dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Il cuore di questo sistema è la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), che centralizza e gestisce i dati di tutti i contratti, garantendo consultazione, tracciabilità e interoperabilità.

Tra gli strumenti chiave troviamo:

  • Piattaforma Contratti Pubblici (PCP): Consente l’interoperabilità tra le diverse piattaforme di approvvigionamento digitale e la BDNCP.
  • Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE): Cruciale per la verifica dei requisiti di partecipazione e l’assenza di cause di esclusione. Aggiorna automaticamente i dati grazie all’interoperabilità con altre banche dati, snellendo e velocizzando i controlli.
  • Piattaforma per la pubblicità legale degli atti: Ha sostituito la Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione di bandi e avvisi, garantendo la pubblicità legale in formato digitale.
  • Casellario Informatico e Anagrafe Operatori Economici: Ulteriori strumenti che contribuiscono alla gestione e monitoraggio degli operatori economici.

 

Le sfide operative della digitalizzazione per gli appalti pubblici

Nonostante i chiari vantaggi, l’implementazione della digitalizzazione negli appalti pubblici ha presentato e presenta tuttora diverse sfide operative, mettendo a dura prova stazioni appaltanti e operatori economici.

Tra le principali criticità riscontrate:

  • Impreparazione e necessità di formazione: Molte stazioni appaltanti non erano adeguatamente preparate o formate per la gestione delle nuove procedure interamente digitali. Ciò ha richiesto un significativo sforzo di aggiornamento e qualificazione del personale. L’ANAC ha evidenziato come l’adeguamento culturale e professionale sia tanto cruciale quanto quello tecnologico.
  • Problemi di interoperabilità e resistenze: Sebbene l’interoperabilità sia un pilastro del nuovo sistema, la piena e fluida comunicazione tra le diverse banche dati e le piattaforme non è stata immediata. Si sono verificate resistenze da parte di alcuni enti certificanti o gestori di banche dati, rallentando l’effettiva integrazione con la BDNCP.
  • Malfunzionamenti delle piattaforme: In alcuni casi, si sono registrati malfunzionamenti delle piattaforme di approvvigionamento digitale (PAD), con impatti significativi sulla regolare esecuzione delle gare. Ad esempio, l’ANAC è intervenuta con specifiche delibere per consentire la proroga dei termini di presentazione delle offerte o la riapertura delle procedure in presenza di documentati problemi tecnici. Queste situazioni, come evidenziato in un parere di precontenzioso ANAC n. 538 del 16 novembre 2022, hanno dimostrato la necessità di procedure flessibili in caso di forza maggiore tecnologica.
    La giurisprudenza ha riconosciuto inoltre che, in caso di malfunzionamento della piattaforma che impedisce la corretta presentazione dell’offerta, i termini della gara possono essere prorogati o la gara riaperta. L’onere della prova del malfunzionamento ricade sulla stazione appaltante se il problema è sistemico. L’ANAC con delibera del 9 ottobre 2024, n. 451 ha ribadito la necessità di adottare misure adeguate in tali circostanze.
  • Criticità nei micro-affidamenti: L’applicazione delle nuove regole digitali agli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro ha posto delle questioni aperte, portando a proroghe della possibilità di utilizzare interfacce web semplificate della PCP dell’ANAC fino al 31 dicembre 2024, per facilitare la transizione alle PAD.

 

Tecnologie emergenti e il loro impatto sugli appalti

L’innovazione tecnologica gioca un ruolo cruciale nel plasmare il futuro degli appalti, offrendo strumenti sempre più sofisticati per la gestione dei contratti.

  • Building Information Modeling (BIM): Fondamentale nel settore delle costruzioni, il BIM è un modello digitale parametrico che consente la gestione integrata delle informazioni di un progetto lungo tutto il suo ciclo di vita. Obbligatorio per opere di una certa complessità, il BIM migliora la collaborazione, riduce errori e tempi di esecuzione, e ottimizza la gestione dei costi. I benefici si estendono alla pianificazione 4D (tempo) e 5D (costi), oltre alla verifica semi-automatica della progettazione.
  • Blockchain e Smart Contracts: Queste tecnologie promettono di rivoluzionare la trasparenza e l’efficienza. La blockchain offre un registro distribuito, immutabile e trasparente, ideale per tracciare le transazioni, garantire l’integrità dei dati e la sicurezza dei documenti scambiati (es. offerte, garanzie provvisorie). Gli smart contract, contratti auto-eseguibili basati su blockchain, possono automatizzare le fasi di pagamento, la verifica di conformità e l’applicazione di penali, riducendo le dispute e velocizzando i processi. AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) ha stabilito requisiti per l’utilizzo di distributed ledger technologies (DLT) come la blockchain nella PA, promuovendo l’uso di “registri a permesso” per la privacy e la sicurezza.
  • Intelligenza Artificiale (AI): L’AI è sempre più incoraggiata nel contesto degli appalti pubblici (Art. 30, D.Lgs. 36/2023) per automatizzare attività ripetitive, ottimizzare la valutazione delle offerte, ridurre i tempi di analisi e migliorare l’efficienza e la trasparenza.
    • Analisi dei contratti: L’AI può supportare l’interpretazione di testi complessi come i CCNL (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro) o le clausole contrattuali, individuando anomalie o aree di rischio. Le tecnologie di “legal AI discovery” possono analizzare volumi massivi di documentazione legale per estrarre informazioni rilevanti.
    • Rilevamento delle frodi: Algoritmi di AI possono analizzare grandi quantità di dati (es. transazioni, fatture, registri fornitori) per identificare modelli sospetti o anomalie che potrebbero indicare tentativi di frode. L’INAIL, ad esempio, utilizza l’AI per identificare irregolarità e attività fraudolente.
    • Valutazione delle offerte: Sistemi di AI possono assistere le commissioni di gara nella valutazione delle offerte tecniche ed economiche, soprattutto per gare complesse, garantendo maggiore oggettività e riducendo i tempi. È essenziale, tuttavia, che l’intervento umano rimanga centrale nella supervisione e nella decisione finale.

 

Best Practices

Per navigare con successo nel nuovo panorama degli appalti digitali, sia pubblici che privati, è fondamentale adottare strategie proattive e mirate.

  • Formazione e aggiornamento: per le stazioni appaltanti e gli operatori economici, è indispensabile investire nella formazione del personale sull’uso delle piattaforme e sulle nuove procedure digitali.
  • Verifica preventiva delle piattaforme: prima di partecipare a una gara, è consigliabile familiarizzare con la piattaforma specifica utilizzata, verificando requisiti tecnici (browser, plug-in, formati file) e testando le funzionalità di caricamento.
  • Conformità Formale e Sostanziale: La digitalizzazione non elimina la necessità di una scrupolosa attenzione ai dettagli formali e sostanziali dell’offerta. Ogni documento deve essere preparato e caricato seguendo rigorosamente le indicazioni della stazione appaltante e delle piattaforme.
  • Monitoraggio delle pronunce ANAC: Per gli operatori economici e i consulenti legali, è cruciale seguire attentamente le delibere, i pareri e le FAQ pubblicate dall’ANAC, poiché queste delineano l’interpretazione e l’applicazione delle norme digitali.
  • Strumenti digitali: Le aziende private dovrebbero valutare l’adozione di soluzioni e-procurement per migliorare l’efficienza interna e la gestione della supply chain. L’esplorazione di tecnologie emergenti come AI e blockchain può offrire un vantaggio competitivo.
  • Consulenza specializzata: Data la complessità della materia, avvalersi di consulenza legale e tecnica specializzata negli appalti è un investimento prezioso per prevenire errori e massimizzare le opportunità.

 

FAQ | Digitalizzazione degli appalti

1. La digitalizzazione è obbligatoria anche per gli appalti di piccolo importo?

Sì, dal 1° gennaio 2024 la digitalizzazione è obbligatoria per tutte le fasi del ciclo di vita dei contratti pubblici, sia sopra che sotto soglia, inclusi gli affidamenti diretti. Fino al 31 dicembre 2024, per affidamenti diretti inferiori a 5.000 euro, è ancora possibile l’interfaccia web della PCP ANAC in caso di difficoltà con le Piattaforme di Approvvigionamento Digitale (PAD).

2. Cos’è il FVOE e a cosa serve?

Il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE) è uno strumento digitale dell’ANAC che permette alle stazioni appaltanti di verificare automaticamente i requisiti di partecipazione degli operatori economici e l’assenza di cause di esclusione, interoperando con diverse banche dati pubbliche. Semplifica e velocizza i controlli.

3. Se la piattaforma di gara ha un malfunzionamento, cosa succede?

In caso di documentato malfunzionamento della piattaforma che impedisce la corretta presentazione delle offerte, l’ANAC e la giurisprudenza hanno riconosciuto la possibilità di prorogare i termini di presentazione o riaprire la procedura. L’onere di provare il malfunzionamento è generalmente a carico della stazione appaltante se il problema è del sistema.

4. Ci sono normative specifiche per la digitalizzazione degli appalti nel settore privato?
No, non esiste una normativa italiana specifica e omogenea che imponga la digitalizzazione degli appalti alle aziende private, a meno che non siano enti di diritto pubblico o organismi di diritto pubblico.

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La transizione al digitale negli appalti è un’opportunità, ma comporta anche nuove sfide e la necessità di una conformità sempre più rigorosa.

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