Sostenibilità

Parco Agrisolare: i contributi per le imprese agricole

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AUTORE: Martina Zordan
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È in fase di attivazione il primo bando “Parco Agrisolare” previsto dal PNRR che incentiva l’installazione su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

Nello specifico, la misura mira a sostenere gli investimenti delle imprese agricole, agroalimentari e agroindustriali nell’uso delle energie rinnovabili, con il conseguente miglioramento della competitività del settore ed effetti positivi sul clima. Tali investimenti perseguono l’obiettivo di creare e migliorare l’infrastruttura connessa allo sviluppo, all’adeguamento e all’ammodernamento dell’agricoltura, compresi l’accesso ai terreni agricoli, la ricomposizione e il riassetto fondiari, l’approvvigionamento, nonché il risparmio energetico e idrico.

Destinatari della misura

In particolare, possono accedere alle richiamate risorse i seguenti soggetti:

a) imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;

b) imprese agroindustriali, in possesso di codice ATECO indicati in un avviso di prossima pubblicazione;

c) indipendentemente dai propri associati, le cooperative agricole che svolgono attività di cui all’art. 2135 del Codice civile e le cooperative o loro consorzi di cui all’art. 1, c. 2, D. Lgs. n. 228/2001.

Rimangono esclusi, invece, i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore ad euro 7.000.

Entità dell’agevolazione

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto differenziato in base alla:

– regione sede dell’impresa;

– tipologia di attività svolta.

Aiuti agli investimenti in attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole

Gli investimenti connessi alla produzione agricola primaria, per la produzione di energia rinnovabile solare (fotovoltaico), riceveranno:

– 50% delle spese ammesse per le imprese situate nelle regioni meno sviluppate (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia)

– 40% delle spese ammesse per le imprese situate nelle altre regioni d’Italia.

È prevista una maggiorazione del 20% per:

– i giovani agricoltori o gli agricoltori che si sono insediati nei cinque anni precedenti la data della domanda di aiuto;

– gli investimenti collettivi, come impianti di magazzinaggio utilizzati da un gruppo di agricoltori o impianti di condizionamento dei prodotti agricoli per la vendita;

-gli investimenti in zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici.

Aiuti agli investimenti nel settore della trasformazione di prodotti agricoli

Gli investimenti per la produzione di energia rinnovabile solare riceveranno:

– 50% delle spese ammesse per le imprese situate nelle regioni meno sviluppate (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia)

– 40% delle spese ammesse per le imprese situate nelle altre regioni d’Italia.

Aiuti agli investimenti alla trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli

Gli investimenti per la produzione di energia rinnovabile solare:

– 30% delle spese ammesse, elevabile del:

a) 20% per gli aiuti concessi alle piccole imprese;

b) 10% per gli aiuti concessi alle medie imprese;

c) 15% per investimenti effettuati nelle zone assistite.

L’incentivo è cumulabile con altri incentivi in conto capitale o conto energia, nei limiti previsti dalla legislazione vigente in materia di aiuti di Stato.

Interventi ammessi

Per l’intervento principale e obbligatorio sono ammissibili l’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici, sui tetti di fabbricati suddetti, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp.

Per le aziende agricole di produzione primaria, gli impianti fotovoltaici sono ammissibili agli aiuti unicamente se l’obiettivo è quello di soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda e se la loro capacità produttiva non supera il consumo medio annuo di energia elettrica dell’azienda agricola, compreso quello familiare.

La vendita di energia elettrica è consentita nella rete, purché sia rispettato il limite di autoconsumo annuale.

Per gli interventi facoltativi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture sono ammessi:

– rimozione e smaltimento dell’amianto (o, se del caso, dell’eternit) dai tetti, in conformità alla normativa nazionale di settore vigente: tale procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro;

– realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato, anche al fine di migliorare il benessere animale;

– realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato; a ogni modo, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria, anche al fine di migliorare il benessere animale.

Per ciascun beneficiario, la spesa massima ammissibile è pari a € 1.000.000, IVA esclusa, mentre la spesa massima per singolo progetto è pari a € 750.000, IVA esclusa.

Spese ammissibili a contributo

Gli interventi devono prevedere l’installazione di impianti fotovoltaici, con potenza di picco non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp.

Le voci spese ammissibili includono:

– progettazione, asseverazioni ed altre spese professionali comunque richieste dal tipo di lavori, comprese quelle relative all’elaborazione e presentazione dell’istanza;

– spese di rimozione e smaltimento dell’amianto, ove presente;

– fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi;

– demolizione e ricostruzione delle coperture;

– installazione di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto, sistemi di accumulo, colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e le macchine agricole;

– direzione lavori;

– costi di connessione alla rete.

Unitamente all’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, accatastati nel catasto dei fabbricati, possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi:

– rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti: tale procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro e rispettando le vigenti norme in materia;

– realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato; in caso di coperture ventilate deve essere presente una barriera radiante;

– realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato. Ad ogni modo, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria.

Modalità di richiesta

Sarà possibile richiedere il contributo esclusivamente attraverso la piattaforma informatica, pena l’irricevibilità della domanda, successivamente all’emanazione dell’avviso di adesione e identificata la finestra temporale di presentazione delle domande.

La procedura è a sportello e le pratiche saranno valutate in funzione dell’ordine cronologico di presentazione delle domande.

 

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